Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in una intervista a La Repubblica ribadisce l’intenzione di riformare l’esame di Stato: “Siamo avanti nella definizione di una nuova maturità. Non abbiamo voluto inserire i dettagli nel dossier presentato il 3 settembre, ma non è detto che non possa entrare nel decreto che vareremo a inizio gennaio”.
Il ministro, quindi, fa sapere di avere una “proposta”, che metterà “a disposizione di sottosegretari e collaboratori. L’esame di maturità deve perdere quell’aspetto di giudizio divino, che tra l’altro lo ha fatto diventare costoso. Deve riprendere un ruolo di appuntamento di sintesi di un anno scolastico, addirittura di un ciclo”.
Quindi, negli esami del 2015/2016 “dovremo tornare ai commissari interni, niente piú convocazioni da lontano. E un presidente di garanzia, che non deve arrivare per forza da fuori provincia. Chiuderei l’esperienza della tesina di fine anno, un atto compilativo che è diventato solo un fiore al bavero, una collanina graziosa. Gli studenti dovranno presentare un progetto che riguardi tutto l’anno trascorso: un lavoro piú teorico per i licei e un prodotto finito peri tecnici. Ascolteremo i pareri, in questi due mesi, anche su questo argomento”.
Detta normatva però doveva essere introdotta già con gli esami di stato 2015 ma come tutti sappiamo, però, i commissari esterni alla Maturità 2015 ci sono stati e tutto si è svolto esattamente come nel corso dell'anno precedente. Il Ministro aveva infatti risposto come segue: “Devo specificare che questa disposizione, essendo intervenuta ad anno scolastico avviato, non può che trovare piena applicazione a partire dall’anno scolastico 2015-2016, mediante l’adozione del prescritto decreto, ma anche prevedendo una modifica dei criteri di composizione delle commissioni di esame e delle regole di svolgimento delle prove stesse, non essendo prospettabile a candidati che sono, appunto, lo ha ricordato lei, in corso di preparazione, ormai agli sgoccioli, del prossimo esame di maturità.” Le commissioni interne, quindi, dovrebbero arrivare proprio per la Maturità 2016 dato che è stato avviato “un significativo e organico intervento della disciplina degli esami di Stato nell’ambito del più ampio processo di riforma della scuola che, attraverso il disegno di legge recante riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, e delega per il riordino delle disposizioni normative vigenti, sarà proprio in questi giorni in inizio di percorso normativo alla Camera dei deputati. In tale provvedimento è previsto, tra le altre cose, uno specifico criterio di delega per la revisione delle modalità di svolgimento degli esami di Stato.”