La Scuole Digitale 2016

Il 2016 è destinato a essere un anno importante per la Scuola Italiana e per la sua evoluzione digitale.Lo sarà innanzitutto per gli effetti della riforma del #labuonascuola ma anche perché verranno gettate le basi dei piani previsti dal PNSD (Piano Nazionale Scuole Digitale)  e decisi ambiti e forme di intervento, risorse, strumenti necessari e progetti da implementare, in primis quelli legati alla formazione del corpo docente.

L’articolo di  Nello Iacono è molto dettagliato e aiuta a comprendere l’ampiezza dell’intervento pianificato, la sua complessità e articolazione. Tutti si devono augurare che il piano funzioni e sia seguito da progetti implementativi concreti.

Ai rischi sottolineati da Nello Iacono, legati in modo diretto al piano di implementazione, vorrei suggerirne altri due. Il primo è legato all’eccessivo peso dato alla pianificazione e all’infrastruttura organizzativa, il secondo si riferisce al coinvolgimento e alla partecipazione di insegnanti e studenti.

Se si pianifica a lungo, quando il piano è pronto bisogna ricominciare

In tempi complessi e liquidi pianificare tutto, definendo in dettaglio quello che serve potrebbe non bastare. Potrebbe assorbire eccessive risorse e produrre soluzioni insufficienti o non più adeguate alle situazioni in costante cambiamento. Meglio dimenticare la ricerca di equilibrio e puntare sulle numerose reti di insegnanti, di competenze, di conoscenze, di buone pratiche maturate e cresciute nel tempo come contributo volontario di sensibilità, creatività e innovazione. Meglio puntare sul fare emergere la conoscenza che si annida in ogni nodo o elemento della rete e sull’auto-organizzazione e sulla disorganizzazione di tipo creativo e, perché no, anche su qualche forma di anarchia organizzata ma votata al cambiamento.

La complessità non deriva dalle tecnologie da usare e dagli strumenti da approntare. Fornire l’accesso alla banda ultra-larga alle scuole, allestire spazi e ambienti adeguati per l’apprendimento nei quali esercitare forme di didattica digitale, istituzionalizzare una qualche forma di identità digitale per la Scuola Pubblica e dotare l’amministrazione di strumenti tecnologici e digitali avanzati, sono tutti obiettivi raggiungibili perché lo sono da anni. Il problema qui non è la complessità progettuale e di realizzazione ma la disponibilità o meno dei budget di spesa adeguati, l’esistenza di infrastrutture adeguate alla loro implementazione, la volontà politica e manageriale e la determinazione nel raggiungere obiettivi concreti.

La complessità aumenta quando si devono affrontare problemi che coinvolgono i protagonisti della scuola. Studenti, personale docente, collaboratori esterni e altro personale con funzioni scolastiche diverse, della rivoluzione digitale in preparazione, la loro adeguata preparazione e formazione e le loro competenze e conoscenze. I primi e le seconde possono fare la differenza, nel produrre contenuti e conoscenze, nel dare forma a reti e comunità digitali sulle quali condividerle e da usare per creare nuove connessioni tra il mondo della scuola e quello imprenditoriale e del lavoro.....

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