Lezione online: ecco come si struttura e come funziona

Tutti, specie negli ultimi due anni, hanno sentito parlare di didattica online, ma non tutti sanno come funziona davvero una lezione online. Cosa bisogna aspettarsi? La distanza si avverte così tanto? La formazione a distanza funziona? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande.

Lezione online: una presenza…a distanza

La scuola a distanza funziona oggi via web: lo studente accedendo ad una piattaforma di e-learning con le proprie credenziali ha accesso al materiale didattico, a simulazioni di verifiche ed esami e alle lezioni online. A differenza di quanto qualcuno potrebbe pensare, non si tratta semplicemente (o banalmente) di una registrazione video a cui si assiste passivamente, ma di una “presenza in aula” tramite web. Una buona formazione a distanza, insomma, tramite la tecnologia, offre ai propri studenti un apprendimento paritetico a quello offline in cui ci sono interazioni fra studenti e docenti, in cui ci si sofferma sulle cose difficili, in cui si usano tanti metodi didattici al fine di far comprendere meglio la materia.

Nel caso lo studente non possa essere presente online al momento della lezione assisterà all’interazione fra il docente ed i suoi compagni, ma nel caso riesca a partecipare attivamente alle lezioni potrà essere sostanzialmente in videoconferenza (o webinar che dir si voglia) con essi. La distanza in questo modo si annulla davvero del tutto, si è “presenti” ad una lezione realmente in corso. Questa la si può seguire da ovunque ci si trovi: ritagliandosi una lunga pausa al lavoro, da casa o in mobilità mentre si fa un viaggio. Gli studenti collegati di solito sono un numero limitato, piccole classi sostanzialmente, per dare la possibilità ai docenti di assistere meglio chi segue la lezione.

Come si partecipa a una lezione online

Quanto i partecipanti al webinar sono online possono attivare la webcam, vedersi, parlarsi, sorridersi, possono parlare in chat o scrivere. Nel corso degli insegnamenti a distanza i docenti fanno da “direttori d’orchestra” dando la parola in modo ordinato e dirigendo la lezione online a distanza in maniera comprensibile, chiara, fluida… meglio di quanto accade molto spesso nelle classi tradizionali.

Il metodo online di solito vede studenti molto più ben disposti rispetto alla norma, per questo di solito risulta più facile seguire la lezione e comprendere quanto detto. A contribuire a questo c’è sicuramente il fatto che si è a casa, tranquilli, senza distrazioni e perfettamente a proprio agio. Nella classe online, si può dire, ci sono i vantaggi dello studio in classe, ma senza gli svantaggi.

Gli studenti possono (anzi dovrebbero) interrompere il docente per chiedere chiarimenti se necessario per colmare lacune e chiarire i propri dubbi. Durante la lezione è consigliabile prendere appunti, prendendosi delle pause lì dove il docente dà il consenso o partecipando attivamente, se si ha voglia. Materiali riassuntivi ed esplicativi, mostrati sul momento e comunque forniti agli studenti fra i materiali, permetteranno di arricchire i propri appunti delle lezioni e capire al meglio la materia.

I docenti durante le lezioni sono soliti cercare di coinvolgere gli studenti che di solito, molto più che di persona, sono predisposti a partecipare senza remore, sentendosi a proprio agio a casa propria. Il programma può essere arricchito dalle osservazioni e dalle domande degli studenti.

Lezioni online: cosa non funziona nel pubblico e perché proseguire con la scuola online?

L’emergenza attualmente vissuta dal paese ha messo tantissimi studenti e famiglie in difficoltà. I più colpiti dai provvedimenti anti-contagio sono stati proprio gli studenti, poiché il sistema scuola si è del tutto interrotto e probabilmente non ripartirà sino al prossimo anno accademico (e comunque non è sicuro nemmeno questo).

In quarantena la scuola è stata sostituita da un nuovo sistema che anche se in via teorica sarebbe anche una buonissima idea, a conto fatti è risultato inadeguato e non aggiornato per rispondere a un’emergenza di questo tipo e ai nuovi sistemi tecnologici di comunicazione.

Se da un lato con questo non si intende affatto non riconoscere il valore del lavoro e dell’impegno messo dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti, dall’altra non si può che disperare per un sistema “da remoto” arretrato e pieno di difficoltà.

Cosa non ha funzionato nella scuola da remoto ai tempi del Coronavirus?

Noia, disattenzione

I punti critici della scuola “da remoto” sono stati diversi. Pur non sottovalutando le difficoltà che ci sono state, non le si può nascondere e negare. Dopotutto la scuola pubblica è fatta per la didattica di classe, per la partecipazione, la critica e nulla può contro la disattenzione, la noia, la distrazione o, molto semplicemente, contro un alunno che non ha gli strumenti, contro un insegnante che non è “fresco di ultime tecnologie”, contro un sistema che non era pronto.

Incapacità tecnologica

Uno dei punti critici del sistema è stato proprio nel corpo docenti. Per quanto volenterosi c’è stato chi non è stato in grado di trasformare il proprio insegnamento diretto in didattica online e chi, anche riuscendo in questo, si è trovato disorientato di fronte all’assenza di direttive specifiche. Ecco perché in tanti (troppi!) casi gli studenti si sono trovati davanti le “schede” da leggere in autonomia o le pagine da x a y da preparare. Un sistema di questo tipo equivale sostanzialmente ad una preparazione da privatista a cui lo studente non è preparato e a cui non è certo ben disposto.

Mancanza di coordinamento e degli strumenti

Il problema è stato proprio la mancanza di un coordinamento e conseguente controllo da parte di chi responsabile. Gli insegnanti che non interagiscono via web con i propri studenti che cosa fanno durante le lezioni, visto che si limitano a dare delle schede o ad indicare l’intervallo di pagine da preparare? Il singolo istituto si è preoccupato di verificare che tutti i suoi studenti avessero computer o tablet per seguire le lezioni online? E gli insegnanti, ne sono muniti?

Le risposte a queste domande purtroppo non hanno avuto esito positivo, ma il sistema scolastico ancora non ha saputo fornire risposta. Anzi, ha trascurato tutti questi problemi nella speranza di una ripresa che ormai è evidente non arriverà.

Le famiglie non sempre riescono a stare dietro ai ragazzi

Ultimo, ma non meno importante punto critico di questo sistema, è il fatto che le famiglie non sempre riescono a sostituirsi (in termini di controllo e didattica) alla scuola. Ecco che quindi in molti casi i ragazzi vengono lasciati a “se stessi”, autonomi, a cercare di barcamenarsi nella nuova scuola che è tutt’altro che semplice.

Se i ragazzi sono a casa, infatti, non è detto che i genitori che sono a casa non stiano lavorando o facendo smart working. Questa condizione di emergenza e di convivenza 24h, tra l’altro, non ha fatto che far emergere tutti i problemi che ci sono (anche normalmente) fra adolescenti e genitori. Fino a quando si parla di bambini è più facile, ma mano a mano che si parla di adolescenti e poi di ragazzi le difficoltà aumentano.

Perché tantissimi sceglieranno le lezioni online delle scuole online

Alla luce del fatto che pare ormai chiaro che per quest’anno accademico l’anno di frequentazione presso l’istituto è terminato e che da settembre difficilmente le cose saranno come prima, sono in tanti a valutare di passare ad una scuola online. Dopotutto sarà online comunque, quindi tanto vale a questo punto servirsi di un sistema ben strutturato e pronto, da tempo, e con i migliori strumenti ad erogare una eccellente formazione via web.

Le lezioni online per le scuole telematiche sono ovviamente cosa ormai consolidata. Lezioni frontali in diretta, con la possibilità di interagire anche con la classe e gli insegnanti, consentono di seguire le lezioni come in classe. Ma con la comodità di essere a casa propria, senza dover andare nell’istituto fisico e senza tempi “morti” prima e dopo l’orario delle lezioni e fra una lezione e l’altra. Si tratta di un ottimo sistema a cui tanti non avevano magari pensato sino ad oggi, ma che per questi stessi oggi è un proseguo quasi ovvio.