Esame di Stato 2019: confermate le novità e uscite le nuove date degli scritti

Da qualche giorno le campanelle di scuola sono suonate per gli studenti di tutta Italia, dando il via ufficiale all’anno scolastico 2018-2019. Gli esami di giugno appena passati hanno chiuso un capitolo della scuola, poiché è stato l’ultimo per la vecchia formula di maturità. Con quest’anno scolastico, infatti, le cose cambieranno e le modifiche per gli studenti ingenti.

I ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado delle classi quinte dovranno affrontare la maturità con le sue nuove regole, facendo un po’ da apri-porta agli studenti degli anni successivi. Sparita la terza prova, nel frattempo il Miur ha reso pubbliche le date ufficiali della Maturità 2019, iniziando a comporre il puzzle della nuova scuola.

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Date maturità 2019: quando

Ancora prima di capire come sono stati cambiati l’accesso all’esame e la modalità dello stesso per la prossima Maturità del 2019, i ragazzi di quinta possono già cominciare a segnarsi le date che scandiranno il loro percorso verso il Diploma di scuola superiore. La maturità il prossimo anno verrà inaugurata mercoledì 19 giugno 2019 alle ore 8:30 con la prima prova.

Anche se, di fatto, ufficialmente ancora il Miur nella sua ordinanza non ha ancora ufficializzato la data della seconda prova di maturità, si sa che normalmente (o almeno fino ad oggi è stato così) il giorno è quello successivo alla prima prova. In tutta probabilità, quindi, la seconda prova di maturità sarà il 20 giugno 2019 (di giovedì). Tradizionalmente le prove orali iniziano con il lunedì della settimana dopo, se il modus sarà ancora questo è altamente probabile che le prove orali della maturità 2019 prenderanno il via lunedì 24 giugno.

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Nuova Maturità 2019: confermata la nuova formula, in parte

Con il primo settembre 2018 si è confermato il decorrere delle nuove regole per la maturità superiore. Queste in particolare riguardano l’accesso alla maturità, il suo svolgimento e il calcolo del punteggio finale.

La prima grande novità è l’abolizione della terza prova: restano invece le prime due, le cui date le abbiamo indicate.

Chi ha iniziato il quinto anno in questo settembre 2018 dovrà preoccuparsi già da subito della maturità nel senso che il credito scolastico di tutto l’anno inciderà con maggiore peso sul punteggio finale, che rimane in centesimi. Per gli ultimi tre anni di superiori, infatti, potranno essere assegnati dei punti fino a 40. Per la quinta lo studente potrà ricevere fra i 7 e i 15 punti, mentre per gli altri due anni, considerati cumulativi, è stata fatta una tabella di conversione. In base ai crediti accumulati lo studente, per questi due anni, potrà arrivare a prendere 25 punti al massimo.

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I punti assegnati all’andamento scolastico del triennio finale saranno infatti fino a massimo 40, con un minimo di 22 l’ammissione alle prove. Le due prove scritte invece conteranno ognuna 20 punti, così come anche il colloquio orale.

Nella prima formulazione per l’accesso alla maturità 2019 aveva un peso anche l’attività di alternanza scuola lavoro, ma a momento questa norma è stata sospesa e prorogata di un anno (all’1 settembre 2019). Per l’anno scolastico 2018-2019, quindi, non vale, così come è stato per quest’anno. Lo stesso si può dire anche per il test Invalsi, che per la prossima maturità non sarà obbligatorio per poter essere ammessi all’esame di Stato.

Approvata la riforma della Maturità 2019: due scritti e l’orale, abolita la Terza prova

Dopo diversi mesi finalmente è stata definitivamente approvata dal Consiglio dei Ministri la proposta del Miur per la legge Buona Scuola, che prevede fra le altre anche la modifica dell’esame di Maturità 2019. L’anno dell’entrata in vigore della nuova formula sarà l’anno scolastico 2018/2019.

Le deleghe non riguardano solo l’Esame di Stato, ma vanno a toccare il sistema formativo e l’accesso all’insegnamento relativo alle scuole medie e quelle secondarie di II grado, l’inclusione degli alunni affetti da disabilità, l’integrazione sin dall’età puerile di educazione e istruzione, il diritto allo studio, i percorsi di istruzione professionale, la promozione della cultura umanistica, il riordino delle norme che interessano le scuole italiane all’estero ed infine il famigerato Esame di Stato, sia per la Terza Media che per la Maturità. Quest’ultimo uno dei principali argomenti caldi della riforma.

Come funziona il nuovo esame? Quali i cambiamenti?

Il nuovo esame prevede innanzitutto l’abolizione della Terza Prova. Rimangono quindi da sostenere le due prove scritte ed il colloquio orale finale. La Prima Prova è di italiano, mentre la Seconda Prova ha come materia quella caratterizzante in base al tipo di indirizzo scolastico, approssimativamente essa sarà resa nota nel mese di gennaio.

L’esame orale finale viene mantenuto, ma cambia l’impronta dello stesso. Rimane l’interrogazione relativa ai programmi svolti durante l’anno e alle competenze, ma si valuta anche la capacità argomentativa e di critica dello studente e soprattutto sull’esperienza Scuola-Lavoro svolta.

La commissione d’esame non cambia composizione, rimane quindi la formula mista: composta da un presidente e da tre commissari esterni e tre commissari interni.

Cambia l’ammissione all’esame di Maturità 2019

A cambiare, oltre all’esame, sono anche i suoi criteri di ammissione: i maturandi per l’anno scolastico 2018/2019 non dovranno più necessariamente avere la sufficienza in tutte le materie. Sarà infatti abbastanza avere la media del 6, per la quale verrà contato anche il voto in condotta. In alcuni casi, la commissione può valutare l’ammissione dello studente, motivata dal consiglio di classe, in caso di una sola insufficienza, purché essa non sia in condotta.

Durante il quinto anno scolastico diventa obbligatorio sostenere le prove Nazionali Invalsi, elemento qualificante al fine di essere ammessi all’Esame di Stato. Il risultato di questo test non andrà comunque a pesare sulla media dello studente, ma verrà riportato sui documenti allegati al Diploma. Il test Invalsi, che si terrà approssimativamente verso dicembre, prevede un questionario di italiano, uno di matematica e un test di lingua inglese.

La tesina da discutere durante la Maturità non sarà più necessaria, ma si dovranno svolgere attività formative/lavorative, seguite da una relazione o elaborato multimediale sull’esperienza. Tali attività sono requisito indispensabile per l’ammissione. Nello specifico possono comprendere attività professionali, culturali, artistiche, musicali, sportive, digitali, di volontariato svolte in ambito extrascolastico.

Novità sulla modalità di calcolo del voto d’esame

La votazione finale terrà conto dell’andamento scolastico tenuto durante il triennio finale, i crediti scolastici passano dal massimo di 25 attuali a ben 40 crediti (12 per la III classe, 13 per la IV, 15 per la V). Le due prove di Maturità acquistano un punteggio massimo di 20, anziché 15 com’era nella formula precedente. Il medesimo punteggio di 20 crediti è assegnato al colloquio orale, in questo caso diminuiti rispetto ai 30 precedenti. La votazione finale resta in centesimi.

Riassumendo: cosa cambierà nella Maturità 2019