Esame terza media per homeschooler: come prepararsi

L’ordinamento italiano prevede il diritto, nonché dovere, di studio fino ai 16 anni, ma non c’è obbligo di frequenza scolastica. Alcune famiglie infatti optano per quella che è chiamata educazione – o istruzione – parentale; ovvero, il bambino impara a casa con i genitori, i nonni oppure insegnanti privati, e poi alla fine dell’anno sostiene un esame per verificare la sua preparazione.

Se gli esami durante gli anni delle elementari servono principalmente a verificare che l’alunno sia stato correttamente seguito e abbia le competenze di base, le cose sono un po’ diverse relativamente all’esame comunemente chiamato “di terza media”. Questo serve a ottenere la licenza media, ed è un esame di Stato.

Anche coloro che hanno studiato seguendo l’educazione parentale, chiamata homeschooling, devono accedervi. Vediamo cosa fare e come procedere.

Le ultime novità

Dal 2021 è stata introdotta una novità, che assimila il percorso dell’alunno in homeschooling a quello de privatisti. E’ previsto un primo momento di contatto con i docenti nella decisione condivisa dell’elaborato da presentare, e poi ovviamente al momento dell’esame vero e proprio.

L’argomento, come da indicazioni del Ministero dell’Istruzione, è assegnato dal consiglio di classe, tenendo conto del percorso didattico ed educativo presentato dall’alunno in istruzione parentale; inoltre, non verranno certificate le competenze.

Non si fa esplicito richiamo alle prove Invalsi; queste quindi, esattamente come per gli studenti frequentanti, non sono requisito necessario per accedere alla prova d’esame.

I colloqui

Quello che non è specificato, però, è come debbano avvenire questi incontri durante i quali il corpo docenti decida l’argomento dell’elaborato da presentare all’esame. E’ quindi ipotizzabile che ogni scuola possa scegliere un proprio metodo, da declinare anche a seconda delle necessità dello studente stesso. Potranno quindi essere fatti sia in presenza che da remoto, anche in più incontri, e magari scambiare il materiale in forma scritta o per email.

La preparazione

Questo è quello che c’è da sapere dal punto di vista tecnico e programmatico per presentarsi all’esame, ma un discorso ben diverso è la preparazione dell’alunno prima di affrontare la prova di Stato. Se nel percorso delle elementari, soprattutto i primi anni, il coinvolgimento diretto dei genitori possa essere sufficiente – a patto che anche loro facciano un percorso atto a formare competenze legate all’insegnamento -, le cose cambiano alle medie. Qui è meglio rivolgersi a insegnanti qualificati, che sappiano portare lo studente ad avere tutte  le competenze necessarie per affrontare l’esame prima e le scuole superiori poi.

Certo l’impostazione sarà comunque differente da quella all’interno della scuola, o verrebbe meno la filosofia stessa dell’ homeschooling. Una buona scelta è quella di affidarsi alle scuole online, che permettono all’alunno di essere seguito in modo professionale ma rispettando i propri tempi e i propri spazi. Poter seguire le lezioni online significa continuare a studiare nel proprio ambiente familiare, negli orari che meglio rispettano i propri ritmi. Inoltre, essendo un insegnamento con rapporto 1 a 1, non è necessario rispettare il monte orario scolastico, e neppure una rigida divisione per materie. E’ quindi possibile dare vita a un progetto personalizzato, che accompagni con serenità il ragazzo ad affrontare l’esame e il seguito del percorso scolastico.

Homeschooling: requisiti richiesti in Italia a famiglie e alunni

Quali sono i requisiti in Italia per accedere all’home schooling e, cioè, per potersi occupare in autonomia della formazione dei propri figli? Questa guida essenziale all’educazione parentale in Italia prova a rispondere a questo e altri dubbi che spesso tengono lontane le famiglie dal cercare alternative alle scuole dell’obbligo a partire da un punto fondamentare: far studiare a casa i propri bambini è possibile e perfettamente legale anche nel nostro Paese e a dirlo sono certamente i numerosi interventi normativi sulla questione ma, a livello zero, la previsione costituzionale del diritto/dovere in capo in primis ai genitori di provvedere all’educazione dei figli. Il corollario è che aver fatto homeschooling non può essere un fattore discriminante per l’accesso a determinati percorsi formativi, di specializzazione o al mercato del lavoro tanto più che alla fine di ogni anno di educazione parentale sono previsti esami di idoneità che certificano che il bambino abbia competenze pari agli alunni della sua stessa età delle scuole del territorio e che gli studenti più grandi sono tenuti a sostenere da privati esami di terza media e maturità.

Requisiti per l’home schooling in Italia: quali sono quelli indispensabili

Per tornare ai requisiti previsti per l’homeschooling in Italia, l’unica cosa effettivamente chiesta alle famiglie è che abbiano le capacità «tecniche e/o economiche», così recitano i testi ministeriali, di occuparsi dell’educazione di figli. La formula è vaga ma sta a indicare la necessità che i genitori o abbiano esperienze o spiccata propensione per l’insegnamento e possano farsi carico da soli di trasmettere ai bambini saperi e conoscenze che siano equivalenti a quelli previsti dai piani didattici ministeriali o, in alternativa, abbiano la disponibilità economica per rivolgersi a insegnanti, educatori, tutori privati. Indipendentemente da come si intenda procedere con l’home schooling all’atto stesso dell’invio della comunicazione alla scuola del territorio per l’inizio dell’educazione parentale è fatto obbligo a genitori o tutori di presentare un’apposita dichiarazione a riguardo (che non si può dire, però, funzioni anche da manleva, considerato che il dirigente scolastico che ha preso atto della domanda è considerato responsabile di vigilare sull’assolvimento dell’obbligo scolastico, secondo alcune interpretazioni non solo formalmente ma anche di fatto).

Dopo il primo anno di homeschooling, di fatto, altro requisito fondamentale per proseguire con l’educazione parentale è l’aver superato con successo entro il 30 giugno di ogni anno scolastico un esame di idoneità che certifica da un lato che studenti e famiglie si siano attenuti al progetto didattico-educativo che hanno presentato al momento della domanda di home schooling e, dall’altro, che lo studente abbia effettivamente raggiunto un livello pari a quello dei coetanei impegnati in percorsi scolastici standard.

Fino a quando si può fare?

L’ultimo aspetto è essenziale soprattutto quando si intende interrompere l’educazione parentale e procedere con l’iscrizione a una scuola del territorio (molte richiedono, in questo caso, un vero e proprio esame d’integrazione). Tra i requisiti per l’homeschooling in Italia non c’è l’età del bambino, infatti, e virtualmente si potrebbe proseguire con l’educazione parentale cioè fino alle scuole superiori: il numero molto basso di famiglie che optano per questa soluzione è indice però del fatto che, vuoi perché convinti dalla possibilità di ottenere subito un titolo valido a tutti gli effetti di legge e spendibile sul mercato del lavoro, gli studenti italiani rientrano nel classico percorso scolastico già alle medie e con più decisione alle superiori, come mostrano tra l’altro alcuni dati ministeriali sull’home schooling in Italia.